Yin e Yang

Nello Yoga bilanciare ed equilibrare le energie è essenziale. Siamo governati da forze opposte: lo Yin e lo Yang.
Stili yoga come Vinyasa, Power o Hatha lavorano molto a livello cardiovascolare e di rinforzo muscolare. Questi stili sono orientati alle energie Yang: sono dinamici, rinforzanti e attivanti. Ci aiutano a sviluppare forza fisica ed interiore.
Al contrario, lo Yin Yoga è una pratica che attiva l’energia Yin, più lenta e consapevole, che si rivolge agli strati più profondi del corpo come la ‘fascia‘, e tocca la sfera emozionale.
Lo Yang rappresenta l’attività, il calore, il movimento e il principio maschile.
Lo Yin incarna la passività, la freddezza, la calma e il principio femminile.
Non è necessario il riscaldamento, infatti lo Yin Yoga viene praticato “a freddo”, perché i tessuti fasciali possono allungarsi meglio se non riscaldati.
Le origini
Lo Yin Yoga divenne noto grazie a Paul Grilley, che nel 1987 vide un servizio televisivo sul praticante di arti marziali Paulie Zink e rimase colpito dalla sua flessibilità eccezionale. Le sue pratiche influenzate dal taoismo e dallo yoga erano la ragione delle sue doti fisiche. Negli anni che seguirono, Grilley, divenuto allievo di Zink, approfondì la sua conoscenza dell’anatomia umana e offrì lezioni di yoga taoista.
Fu però Sarah Powers, lei stessa insegnante di yoga e studentessa di Grilley, che alla fine perfezionò il nuovo stile con componenti della filosofia buddista e gli diede il nome Yin Yoga.
Questo stile dovrebbe essere parte integrante della nostra pratica yoga e della nostra vita, altrimenti troppo attiva e frenetica.
Coltivare uno spazio di calma, riflessione e profondo ascolto del corpo è essenziale per:
- regolare il sistema nervoso,
- permettere al corpo di sciogliere traumi e tensioni accumulati,
- migliorare notevolmente la flessibilità e il proprio stile di vita.
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